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venerdì 21 agosto 2015

Azionario in crisi. Perché è importante guardare la media a 200 sull’S&P 500



Alla fine il riequilibrio naturale del mercato sta prevalendo contro l’azione “dirigistica” delle Banche centrali mondiali, secondo le quali, e sulla base dei loro modelli econometrici, la crescita economica si può alimentare in laboratorio accelerando le rotative per stampa di nuova moneta. Gli “animal spirits”, così l’economista inglese J. M. Keynes chiamava il sentiment del mercato, al contrario stanno fiutando qualcos’altro, che non profuma di rischio di bassa inflazione (l’unico problema nei radar della BCE!!!), ma di rischio rallentamento economico: e non solo in China, ma anche negli Stati Uniti d’America. E a valanga su tutte le già precarie economie emergenti: vedi il Brasile. E’ sintomatico che l’S&P 500, ieri (20 agosto 2015) in uno dei suoi peggiori ribassi degli ultimi anni abbia infranto la sua media a 200 periodi, chiudendo al di sotto dei 2035 punti. In questi ultimi anni di forte crescita, pochissime volte l’indice aveva rotto al ribasso al sua media a 200 periodi. 
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Buona lettura

Edoardo Liuni